“Ci
chiama alla ribellione
per
la libertà,
il
piccolo vaso d’argilla
che
ha forgiato l’universo.”(859)
“Adoreremo
il potere per sé, confondendo il potente con il sacro? Tutto quello che è
colossale è un inganno. Nella spazzatura rifiutata scintilla la piccola,
assennata, limpida voce. Possiamo ignorarla e adorare il potere. Ma l’ironia è
che l’adorazione del potere ci deruba del nostro stesso potere: è tutto
debitamente preteso da YHWH.1 Adorare il potere esterno significa perderlo da sé, la disparità
diviene assoluta. Ho On aveva ragione: il vaso più umile è quello davvero più
sacro.”(467) Il piccolo vaso d’argilla, oggetto umile e sacro,
che si trova disseminato in numerosi romanzi di Dick2 evolve nella
stesura dell’Esegesi da simbolo di una riconciliazione possibile tra ciò che è
stato creato e colui che l’ha creato (ricordiamoci come “nella Cabalà, si parla di Shviràth hskrlin, di quei vasi rotti nel
momento della creazione”)3 in una figura, all’opposto, di
‘ribellione per la libertà’. Il vasaio non ripara più, l’artigiano evolve
nell’artista creatore e l’artista in colui che pensa e agisce la propria
ribellione. Ovviamente questo è solo un’azzardata ipotesi interpretativa che
vale quanto un’altra, o forse meno; rimane comunque che Oh On o Oh Ho è “il nome di una vaso d’argilla fatto da Dick
per un amico” e che “in una
precedente visione ipnagogica, Dick sentì il vaso, che si identificò come ‘Oh
Ho’, che gli parlava in un tono arrogante e irritato di argomenti spirituali.
In seguito Dick teorizzò che il nome ‘Oh Ho’ poteva riferirsi alla frase greca
Oh On, che significa ‘Colui che è’. La frase ‘ho on’ appare in Esodo, 3:14,
quando Dio si identifica come ‘io sono chi sono’ (nel greco della versione dei
Settanta: egò eimi ho on).” (1278 glossario) Avere a che fare
direttamente con ‘colui che è’ tramite un artefatto è già un atto di un
rapporto diverso col trascendente, un atto materiale che comporta un fare e un
disfare. “Sostituite ogni ‘è’ con ‘fa’ e
l’ontologia svanisce.”(664) Forse non c’è atto di ribellione più
grande!
Nota 1: “YHWH nella Bibbia ebraica il vero nome di
Dio” dal Glossario p. 1293
Nota 3: Elie Wiesel, Credere non credere, La Giuntina, Firenze, 1986
Fra 7 giorni Esegesi 14 - Engrammi, tracce di memoria dal futuro
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