giovedì 6 aprile 2017

Telepatia


La telepatia è un tema  in Dick che ha una grossa affinità con quello della paranoia: “-Noi schizofrenici abbiamo questo problema, captiamo l’ostilità inconscia degli altri.- -Capisco. Il fattore telepatico. Con Clay andò sempre più peggiorando finché…- Lo guardò. –L’esito paranoide.- -È la cosa peggiore della nostra condizione, questa coscienza del sadismo e dell’aggressività sepolti e rimossi negli altri intorno a noi, perfino negli estranei. Come vorrei che non l’avessimo, lo percepiamo perfino nei ristoranti…-“ NOI MARZIANI (1962). Il telepate è effettivamente un mestiere molto difficile, in cui la capacità acquisita tramite l’addestramento e il duro lavoro risultano importanti forse ancor più delle potenzialità innate: “Un telepate doveva imparare ad avere la pelle robusta. In pratica, doveva imparare a sintonizzarsi sui pensieri consci, positivi, di un individuo, tralasciando la mistura assortita dei suoi processi mentali inconsci. Sbirciando in quella regione, si poteva trovare praticamente di tutto… e quasi in chiunque. Ogni dattilografo che transitava per il suo ufficio aveva pensieri fuggevoli di distruggere il proprio superiore per prendere il suo posto… e alcuni miravano anche più in alto; strutture mentali ricche di fantastiche illusioni personali esistevano anche negli uomini e nelle donne più miti…” NOSTRI AMICI DI FROLIX 8 (1968-9). E forse in realtà la telepatia è qualcosa che tutti possono imparare: “Secondo la teoria di convergenza di Balkani, esisteva una scorciatoia che consentiva un contatto tra le particelle di materia a prescindere dalla distanza che le separava. Era attraverso questo punto di convergenza che le vibrazioni dell’aura si trasformavano in telepatia a largo raggio. Quindi, sempre secondo questa teoria, Balkani era riuscito ad addestrare un discreto numero di persone – tra cui Percy X – rendendole capaci di penetrare la mente anche a distanze considerevoli. Di fatto, però, la teoria implicava che chiunque, nelle condizioni adeguate, avrebbe potuto stabilire un contatto telepatico. In fin dei conti tutti hanno una relazione con il punto di convergenza.” LA CONQUISTA DI GANIMEDE (1964). Oppure si può acquisire per caso: “Con un sospiro, il signor Lee disse: -La scatola empatica l’ha trasformata per un momento in un telepate involontario. È stato un colpo per lei.- Gli batté sulla spalla. –La telepatia e l’empatia sono due versioni della stessa cosa.” I SEGUACI DI MERCER racconto del 1964. Ma per i telepati di mestiere non è solo un lavoro duro e faticoso, è anche un mondo, una forma di vita da cui è impossibile separarsi (e nel caso lo fosse sarebbe estremamente doloroso): “Dai suoi occhi trapelava una sofferenza interiore. –Ormai è finita, è come diventare improvvisamente ciechi. Dopo l’intervento ho urlato e pianto per un sacco di tempo. Non riuscivo ad abituarmi e sono crollata.-“ LOTTERIA DELLO SPAZIO (1953-4). In ogni caso la telepatia vista da quelli che ne sono privi, risulta essere un potere malvagio e opprimente: “-Tutti odiano i Tel- disse Sally. –È un potere cattivo, sporco. Scrutare nella mente degli altri è come guardarli quando fanno il bagno o si vestono o mangiano. Non è naturale.- Curt sorrise. –Sono diversi dai Precog? Non puoi definire naturali nemmeno i nostri poteri.- -La precognizione ha a che fare con eventi, non con persone- disse Sally. –Sapere cosa sta per succedere non è peggio del sapere quello che è già successo.-“ nel racconto IL MONDO DEI MUTANTI (1954). E ancora: “-Sto captando molte stranezze nella sua mente- -Esca dalla mia mente- ribatté brusco Jason, con un senso di repulsione. Non gli erano mai piaciuti i telepati impiccioni, spinti solo dalla curiosità, e quel tipo non faceva eccezione.” SCORRETE LACRIME, DISSE IL POLIZIOTTO (1970). Ovviamente c’è anche chi si serve dei telepati, come, ad esempio, la polizia: “Un poliziotto stava estraendo una barretta telepatica, un sensore che avrebbe captato e registrato i suoi pensieri per dar modo alla polizia di controllarli.” GUARITORE GALATTICO (1967). Se ne servono perfino quelli che combattono i mutanti: “…i castrati telepatici tollerati perché erano utili nella difesa contro altri mutanti.” LE ILLUSIONI DEGLI ALTRI racconto del 1957. Ma per chiunque, anche per chi non ha nulla da nascondere, l’idea di poter essere violati nel luogo ritenuto più sacro e intimo, la nostra mente, risulta intollerabile: “-Le abbiamo inserito nella testa un trasmettitore telepatico che ci tiene costantemente informati.- Un trasmettitore telepatico, fatto con un plasma vivo che era stato trovato sulla Luna. Rabbrividì di disgusto. Quella cosa viveva dentro di lui, dentro al suo cervello, si nutriva, ascoltava, si nutriva…” nel racconto del 1966 MEMORIA TOTALE. E allora ecco che, anche sapendo di fare una cosa illegale, la voglia di opporsi, di resistere si fa avanti, costi quel che costi: “SALVE! QUESTO SCHERMO ANTISONDA LE VIENE INVIATO COI COMPLIMENTI DEL FABBRICANTE E NELLA SINCERA SPERANZA CHE POSSA ESSERE DI QUALCHE VALORE PER LEI. GRAZIE. Nient’altro. Nessuna ulteriore informazione. Aveva riflettuto a lungo. Doveva metterlo? Non aveva mai fatto niente. Non aveva fatto nulla da nascondere, nessuna slealtà all’Unione. Però l’idea lo affascinava. Col cappuccio, la sua mente sarebbe stata soltanto sua. Nessuno avrebbe potuto scrutarla. La sua mente sarebbe di nuovo appartenuta a lui, privata, segreta. Avrebbe potuto pensare come preferiva: una successione sterminata di pensieri a uso e consumo suo, e di nessun altro.” IL FABBRICANTE DI CAPPUCCI racconto del 1955. 

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