“Erano tutte persone che possedevano
capacità manuali e nessuna competenza intellettuale. Le loro qualità si erano
affinate in anni di tentativi e di lavoro, attraverso il contatto diretto con
gli oggetti che producevano. Questa gente era in grado di far crescere piante,
riparare le perdite delle tubature, utilizzare macchinari, confezionare abiti,
cucinare il cibo. Secondo il Sistema della Classificazione erano tutti dei
falliti.” LOTTERIA
SPAZIALE (1953-4). Le capacità
manuali non vengono considerate se non nei pianeti da colonizzare o sulla terra
del dopobomba, dove l’estremo impoverimento delle risorse rende preziose
proprio quelle capacità di utilizzare al meglio quel che si ha. “Chi sa aggiustare le cose è in possesso del
valore supremo.” CRONACHE DEL
DOPOBOMBA (1963). Addirittura essere
capo del sindacato degli idraulici può portare ai vertici del potere, come
nelle colonie marziane, NOI MARZIANI (1962).
Ma là dove il mondo dell’illimitata
produzione delle merci non ha subito alcun drastico ridimensionamento, il
sapere artigiano continua a non godere di una particolare considerazione. Anzi
forse rappresenta una sorta di resistenza antagonista. Nel finale di uno degli
ultimi romanzi RADIO LIBERA ALBEMUTH (1976),
insieme a Philip Dick condannato ai lavori forzati, c’è proprio un idraulico “che era stato arrestato per aver preparato
e ciclostilato lui stesso dei volantini, una specie di rivolta di un uomo
solo.” Ed è proprio Dick in veste di
protagonista a descriverlo come “molto
più coraggioso di noi: un idraulico che lavora da solo ad un ciclostile nella
sua cantina, senza voci dal cielo che lo istruiscano e lo guidino, ma spinto
soltanto dal suo cuore umano.” Una
fede tutta terrena, una fede nelle proprie capacità umane, come quella che
impedisce al riparatore di vasi Joe Fernwright (in un mondo in cui non ci sono
più vasi da riparare) di accettare la proposta di un dio alieno di fondersi con
lui, per tentare invece di costruire lui stesso dei vasi. Il primo che riesce a
fare è ovviamente orribile. Ma è il suo vaso. GUARITORE GALATTICO (1967). E anche la vasaia Mary Anne
Dominic in SCORRETE LACRIME, DISSE IL
POLIZIOTTO (1970) non si arrende
alle lusinghe del divo televisivo che la vorrebbe nel suo programma di
successo, come gli artigiani americani, sotto il tallone dell’occupante
nipponico, in LA SVASTICA SUL SOLE (1961)
non svenderanno le loro opere artigianali alla produzione industriale in serie.
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