venerdì 15 maggio 2015

Antonello Silverini: Un oscuro scrutare


A colpo d’occhio sembrerebbe quasi la tuta di un’astronauta; una tuta piena di elio che a causa di uno strappo prende il volo, schizza via in una fuga incontrollabile. La abita una figura umana dal volto offuscato da una macchia bianca , ectoplasmica. E’ in realtà un alterabito che grazie a un sofisticato sistema “crittante” rende irriconoscibile chi la indossa. Unico segno di riconoscimento, una pianticella, un ben noto ramoscello di una pianta dai poteri stupefacenti, che sta come emblema, sulla mano destra, aperta, del fantoccio. Perché di un fantoccio si tratta, di un essere assuefatto dalle sostanze lisergiche, il cui emblema, appunto, lo identifica come vegetale; ultimo stadio di un processo di degradazione inarrestabile. Ma c’è anche qualcosa che resiste alla degradazione, qualcosa che allude al sacro. Un che di sacrificale, un essere umano crocifisso dalle cui stimmate di una mano spunta il virgulto della pianticella meravigliosa che offre consolazione a buon mercato. Immagine ambigua per un mondo di realtà ambigue, il mondo di Philip K. Dick, cioè il nostro. 

Venerdì 22 maggio: Antonello Silverini - Abramo Lincoln androide

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