venerdì 8 maggio 2015

Antonello Silverini: I simulacri


Enigmatica e misteriosa. Un cartello stradale indica una via a senso unico. Una giromobile…; questa è la meraviglia delle immagini di Antonello Silverini, quando non sai che scrivere, quale spiegazione darne, ti lasci andare e accetti di addentrarti in un immaginario ricco e generoso che ti permette comunque di dire qualcosa. Non c’è nessuna giromobile nel romanzo di Dick? Poco importa, sarà allora una cronosfera che viaggia nel tempo, ripercorrendo a ritroso quella inesorabile one way. Il pilota vintage, probabile reduce di un’arcaica pubblicità Pirelli, rimane inquadrato in una vecchia lastra per dagherrotipo tenuta su da un precario frammento di adesivo. Presi di per sé  sono elementi di una banale realtà, ma nel loro bislacco assemblaggio assecondano il compito che Jean Baudrillard assegna all’immaginario fantastico nella nuova era dell’iperrealtà, la nostra: “realizzare situazioni decentrate, modelli di simulazione e (…) ingegnarsi a dar loro i colori del reale, del banale, del vissuto, (…) reinventare il reale come finzione”1 Proprio come Silverini ha fatto sin dalle prime copertine dickiane.

1. Jean Baudrillard, Simulacri e fantascienza, Postfazione 

Venerdì 15 maggio: Antonello Silverini - Un oscuro scrutare

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