lunedì 20 ottobre 2014

P. K. Dick: Illusione



Illusione è quella che avvolge la cittadina di Millgate LA CITTA' SOSTITUITA (1953) modificandone radicalmente l’aspetto e rendendo i suoi abitanti degli spettri vaganti; un’illusione che risponde ai voleri e ai bisogni di autentiche divinità come Ahriman e Ormazd. Illusione è quella che costringe Raggle Gumm, TEMPO FUORI DI SESTO (1958) a restare all’interno di una piccola città costruita solo per lui ma che serve alla strategia difensiva della Terra nella guerra in atto contro la colonia lunare. Illusioni sono i mondi creati dall’incidente del bevatrone, un deflattore di fasci protonici, le cui radiazioni rendono reali gli universi mentali di singole persone, L'OCCHIO NEL CIELO, (1955). Illusioni sono i mondi artificiali delle droghe JJ-180 di ILLUSIONE DI POTERE (1963), CAN-D e ancor di più CHEW-Z di LE TRE STIMMATE DI PALMER ELDRITCH (1964), la sostanza M. di UN OSCURO SCRUTARE (1973). Un illusione virtuale è quella che costringe i membri di un’astronave in avaria a reiterare sempre la stessa avventura in un pianeta inesistente, LABIRINTO DI MORTE (1968). E ancora illusioni sono forse gli androidi di MA GLI ANDROIDI SOGNANO LE PECORE ELETTRICHE' (1964) “Cosa fa nella vita? Va in giro a sparare alle persone dicendo loro che sono androidi?”; come la storia dei vinti e dei vincitori in L’UOMO DELL'ALTO CASTELLO (1961);  la pretesa di distinguere tra ragione e sragione in FOLLIA PER 7 CLAN (1963-4); o, in fine, il mondo dei vivi da quello dei morti, UBIK (1964). Ma non è tutta l’opera di Dick, in definitiva, che si gioca sul sospetto di vivere all’interno di un’illusione che non lascia possibilità alcuna di una qualsivoglia realtà, per quanto piccola e insignificante, che sia realmente certa e data una volta per tutte?

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