“Un’irruzione dell’inconscio
collettivo, insegna Jung, può spazzar via il fragile ego individuale. Nel fondo
collettivo gli archetipi dormono; se destati, possono guarire o distruggere” VALIS (1978). Essere sopraffatti da un archetipo vuol dire
rischiare di diventare “soltanto
un’estensione ambulante e parlante di quell’archetipo” come ricorda
l’entità aliena frolixiana Morgo Rahn Wilc, dopo aver scrutato nei livelli più
profondi della mente del terrestre Provoni in NOSTRI AMICI DI FROLIX 8 (1968-9); a quei livelli, gli dice il
frolixiano: “ti fondi con entità
primordiali dagli attributi divini, che possiedono un enorme potere.” Ed è proprio quello in cui sono caduti i
nazisti. Essi “si identificano con la
potenza di Dio e credono di essere simili a dei. Questa è la loro pazzia di
fondo. Sono sopraffatti da qualche archetipo; il loro ego si è dilatato psicoticamente
a tal punto che non sanno più dire dove cominciano loro e dove finisce la
divinità.” L’UOMO DELL’ALTO CASTELLO
(1961). Ma l’archetipo può anche essere positivo, come l’archetipo anima
che l’uomo conosce quando incontra una donna, GUARITORE GALATTICO (1967). E per i seguaci della religione del
mercerismo, lo stesso Wilbur Mercer, suo fondatore, è l’archetipo di un’entità
superiore, forse di un’altra stella, imposta alla nostra cultura da un disegno
cosmico, MA GLI ANDROIDI SOGNANO LE
PECORE ELETTRICHE (1966).
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