Il tempo corre inesorabile. Come un autobus di
linea imbarca passeggeri. Ma, stranamente, invece di vederli svanire man mano
lungo il percorso del suo tragitto, è lui a svanire progressivamente. Il tempo
tende a scomparire lasciando i suoi abitanti orfani, immobili in una sorta di
‘istantanea’ di un presente che, se pur congelato, tende a dilatarsi
all’inverosimile. È un inganno che siano le cose a svanire col tempo. La
fragilità del reale è pura apparenza; questo persiste nella sua essenza
imperscrutabile. È il tempo che collassando lascia intorno a noi un deserto che
sembra voler nascondere le cose, mentre invece le rende semplicemente
irriconoscibili, spaesate, come appartenessero a un tempo fuori di sesto.
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