Il tempo della vita, la clessidra che si trasforma in
cerchio. Dal lineare al circolare. Potrebbe dare un senso di pace, colmare
l’ansia della linea retta che tende all’infinito, una traiettoria circolare che
ritorna sempre a sé. Invece l’inquietudine permane. Questa figura femminile che
ritorna bambina a giocare con il suo cerchio, quel millenario gioco diffuso
nell’antica Grecia soprattutto tra le donne, non irradia pacificazione,
equilibrio; permane una sorta di instabilità acuita da quello sfondo verdastro che
domina sul tutto. Ed è proprio il cerchio della bambina infine ad alludere a un
processo temporale che non può, comunque lo si veda, chiudersi su se stesso;
l’ombra del cerchio riconfigura di nuovo il simbolo dell’infinito, dell’incessante
divenire. Una bellissima interpretazione del mondo dickiano, che per quanto
possa sembrare claustrofobico rimane ostinatamente aperto all’accadere, al
possibile e quindi alla libertà.
Con questa 32^ puntata si conclude la panoramica delle copertine dickiane di Antonello Silverini. Quelle più propriamente fantascientifiche. E' stato un percorso emozionante e desidero ringraziare qui Antonello per il suo apprezzamento sincero e caldo.
Per vedere tutte le puntate vai all'etichetta Antonello Silverini in fondo. Per una singola copertina alla pagina Indice.
Con questa 32^ puntata si conclude la panoramica delle copertine dickiane di Antonello Silverini. Quelle più propriamente fantascientifiche. E' stato un percorso emozionante e desidero ringraziare qui Antonello per il suo apprezzamento sincero e caldo.
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