Delle sette tassonomie
psichiatriche, in cui sono divisi i membri dei rispettivi clan che formano la
popolazione dell’ex-satellite manicomiale nel sistema di Alfa, Silverini ce ne
propone quattro in prima fila. Sono i rappresentanti dei Para, degli Schizo,
degli Os e dei Dep, cioè i paranoici, gli schizofrenici, gli ossessivi e i
depressi. In una specie di atlante figurato i quattro malati psichici, se ci si
sofferma sui loro volti, ricordano gli schedari medici dei manicomi otto/novecenteschi
di triste memoria. La faccia piegata in una smorfia, lo sguardo assente,
l’espressione vuota. Ma nelle loro figure a mezzo busto, con le camice di
forza, strette, serrate, l’immagine ricorda anche il macabro scenario di quelle
catacombe coi morti che l‘aria del luogo aveva provveduto a imbalsamare. Un
muro di calce e di materiche incrostazioni fa da fondale alla loro ieratica
noncuranza per la particolare forma di non-morte o di non-vita, come meglio si
vuol definirla, in cui sono costretti. Un’astronave, un ufo li sovrasta; ma
potrebbe essere una lampada che li inonda di quella luce spettrale che rende i
loro volti così evanescenti e fantasmatici. Restano immacolate e fredde quelle
tuniche a cui nessuna luce, per quanto abbagliante, può far scendere di
intensità l’orrore della loro terribile funzione. Poco comico, poco
parodistico, l’umorismo nell’immaginario che Silverini presta a Dick, è fatto
di quel puro e tragico riso che conferisce all’esistenza la capacità di una
sempre rinnovata resistenza.
Venerdì 17 aprile: Antonello Silverini Le tre stimmate di Palmer Eldritch
Venerdì 17 aprile: Antonello Silverini Le tre stimmate di Palmer Eldritch
Nessun commento:
Posta un commento