Si deve presumere che gli
intellettuali scarseggino di qualità empatiche se il ‘cervello di gallina’
Isidore in MA GLI ANDROIDI SOGNANO LE
PECORE ELETTRICHE? (1966) ha potuto scambiare degli androidi per
intellettuali: “-Voi siete degli
intellettuali- disse Isidore; si sentì di nuovo emozionato per aver capito.
Emozionato e fiero. –Voi pensate in modo astratto e non riuscite a …-
Gesticolò, mentre le parole gli si impigliavano in gola.” Di sicuro gli
intellettuali possono essere molto irritanti, come ha potuto constatare la
protagonista di LA TRASMIGRAZIONE DI
TIMOTHY ARCHER (1981) Angel Archer: “Jeff
scoppiò a ridere. –Sai chi mi ricordi? La strega di Didone ed Enea di Henry
Purcell.- -Cioè?- -‘Che, come il cupo richiamo dei corvi, bussa alle finestre
dei morenti.’ Mi spiace, ma…- -Stupido intellettuale di Berkeley- dissi. –In
che stronzata di mondo vivi? Non nel mio, spero. Citare vecchi versi... È
questo che ci ha fregati. Lo stabiliranno quando scaveranno le nostre ossa. Tuo
padre ha citato la Bibbia al ristorante, esattamente come stai facendo tu.
Dovresti picchiarmi, o io dovrei picchiare te.. Sarò felice quando finirà la
civiltà. Gente che sputa frammenti di libri.-” Ma in fondo il mondo degli
intellettuali non è fatto di altro che di chiacchiere come ben sa Dangerfiled in
orbita intorno alla Terra per il resto della sua vita: “Naturalmente lei si rende conto che sto registrando tutto questo su
nastro; ho intenzione di trasmettere ogni notte le nostre stupide chiacchiere
quando passo sopra New York… da quelle parti impazziscono per questa roba da
intellettuali..” CRONACHE DEL DOPOBOMBA (1963).
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