Questa voce dovrebbe più
correttamente chiamarsi “Internet”, ma ai tempi di Dick non esisteva ancora e
allora lui ha pensato bene di inventarsi una rete telefonica con tanto di
dipendenza e assuefazione connesse. “-
L’hai mai fatto per telefono? – chiese Alys, eccitata, con occhi raggianti. –
Fatto cosa? – La rete. Non conosci la rete telefonica? – No – rispose lui.
Anche se non era vero. – Le tue inclinazioni sessuali, o quelle di chiunque,
vengono collegate elettronicamente e amplificate fino ai limiti di
sopportazione. È una cosa che dà assuefazione, per via dell’amplificazione
elettronica. Certa gente finisce in un’immersione così profonda da non riuscire
più a riemergere. Le loro vite cominciano a dipendere dal collegamento
settimanale, o magari addirittura quotidiano, con la rete telefonica. Si usano
normali videotelefoni, attivati con la carta di credito, per cui sul momento
non si paga. I gestori mandano una bolletta mensile e, se non arriva il denaro,
si viene esclusi dalla rete. – Quante persone si collegano? - - Migliaia. - -
Migliaia per volta? – Alys annuì. – Molti di loro lo fanno da due o tre anni. E
hanno subito un deterioramento fisico e mentale. Perché la parte di cervello
che prova l’orgasmo finisce gradualmente col bruciarsi. Ma non farti dei
pregiudizi su queste persone. In rete si trovano alcune delle menti più
brillanti e sensibili del pianeta. Per loro si tratta di una sacra comunione. A
parte il fatto che puoi individuare subito un retaiolo, se lo vedi. Sono tutti
disfatti, invecchiati, grassi, irrequieti… Irrequieti solo tra un collegamento
in rete e l’altro, ovviamente. – E tu lo fai? – Alys non sembrava affatto
disfatta, invecchiata, grassa o irrequieta. – Ogni tanto. Ma non mi lascio mai
agganciare. Mi scollego appena in tempo. Vuoi provarci? – No.” SCORRETE LACRIME, DISSE IL POLIZIOTTO (1970).
Ma ancora tre anni prima in GUARITORE
GALATTICO (1967)1 Dick aveva già inventato il “gioco”, un tipo
particolare di impegno ludico collettivo che si svolge tramite il telefono e un
computer centrale: “L’energia, la
capacità di trascorrere la vita gingillandosi con cose inutili, senza un lavoro
degno di quel nome e, al suo posto, la parata del banale, del banale scelto
volontariamente da noi, perché è su questo che abbiamo costruito il Gioco. Il
contatto con gli altri… Sì, con il Gioco affondiamo un bisturi nel corpo
dell’isolamento e lo spezziamo. Spingiamo il capo all’esterno, ma cosa vediamo
realmente? Immagini allo specchio di noi stessi, le nostre espressioni esangui,
fiacche, che non si dedicano ad alcuna cosa in particolare, per quanto io possa
penetrare in profondità per capire. La morte è vicinissima quando nascono in
noi questi pensieri. Riesco a percepirla. Ci sono quasi. Non c’è nulla che mi
stia uccidendo… non ho nemici, non ho antagonisti. Sto soltanto scadendo come
l’abbonamento a una rivista, mese dopo mese. Sono troppo svuotato per
partecipare ancora. Anche se loro, gli altri che si dedicano al Gioco, hanno
bisogno di me, del mio misero contributo.”
“In alcune
basiliche, i confessionali sono dotati di telefono. Non tanto perché il
confessionale si stia attrezzando di un nuovo mezzo di comunicazione.
Piuttosto, perché il telefono è un mezzo
confessionale.
Clara Gallini2
Sempre in Guaritore galattico Dick non si lascia
scappare questo aspetto del telefono come mezzo confessionale, al costo di una
semplice monetina da 10 cent si può scegliere tra una confessione3
zen, puritana, cattolica, mussulmana o giudaica.
note:
1. per una prima analisi di questo romanzo e in particolare delle caratteristiche del Gioco vedi: http://una-stanza-per-philip-k-dick.blogspot.it/2016/02/guaritore-galattico.html
2. Clara Gallini in "Problemi del Socialismo" 1988 poi ristampato
in Cyberspider, Manifestolibri 2004, p. 144.
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