Nella premessa a LABIRINTO
DI MORTE (1968) Dick scrive: “nel
romanzo le esperienze di Maggie Walsh dopo la morte sono basate su una mia
esperienza con L.S.D. Fino ai minimi dettagli.” Antonio Caronia ci avverte
però, ricordando quanto scritto da Lawrence Sutin,1 che ben poco
della leggendaria cattiva fama di consumatore di droghe corrispondeva a verità:
“vero amore di Phil furono le pillole,
soprattutto anfetamine, che comincia a prendere fin da adolescente in relazione
ai suoi attacchi di panico, vertigine e agorafobia.”2 Il tema
della droga rimane comunque centrale nelle sue opere. Fondamentale spesso per
le esperienze religiose: “Senza
l’assunzione di una droga allucinogena, il sacramento non poteva avere luogo;
ecco perché come il culto degli indiani americani cui somigliava, la chiesa di
Peak dipendeva dalla disponibilità, per non parlare della legalità, della
droga.” IN SENSO INVERSO (1965).
Così come per quelli, come gli androidi, che essendo privi di capacità
empatiche e desiderando anch’essi poter provare l’esperienza della fusione non
potevano far altro che ricorrere a specifiche droghe per ottenerla. MA GLI ANDROIDI SOGNANO LE PECORE
ELETTRICHE? (1966). In LE TRE
STIMMATE DI PALMER ELDRITCH (1964) abbiamo il can-D che è la droga illegale
distribuita ai coloni di Marte e fornisce loro una ragione di vita tanto da
farla considerare quasi una vera e propria religione e il chew-Z, una sostanza
stupefacente introdotta da un’altra galassia
che vuole imporsi sul mercato marziano a spese di quella più vecchia e
meno efficace. La nuova sostanza, in effetti, non crea solo l’illusione della
vita eterna, ma sembra proprio realizzarla nella realtà. In ILLUSIONE DI POTERE (1963) la
frohedaprina o JJ-180 è una droga ‘temporale’ (che permette di viaggiare nel
tempo) ma che dà subito una dipendenza
assoluta e crea danni cerebrali irreversibili; ricade nella classe degli
stimolanti talamici ed è un’arma fondamentale per la guerra. In MR. LARS SOGNATORE D’ARMI (1964) droghe
molto simili alla mescalina (l’Excalatium, la Conjorizina) permettono a Mr.
Lars, costruttore di armi alla moda, di andare in trance e trovare ispirazione
per i suoi modelli. Vero incubo, anche per chi non la prova ma ha la sfortuna
di capitarle vicino, è la droga KR-3 di SCORRETE
LACRIME, DISSE IL POLIZIOTTO (1970); così come UN OSCURO SCRUTARE (1973) è un autentico tripudio per gli orrori di un mondo dominato dalla sostanza M (sostanza morte). Ma non sempre le allucinazioni che
vengono prodotte dalle droghe sono più orribili della realtà stessa, nel
racconto LA FEDE DEI NOSTRI PADRI (1967)
l’uso di un anti allucinogeno svela qualcosa che fa rimpiangere l’opprimente
coatta allucinazione collettiva.
Nota 1: Lavrence Sutin, Divine invasioni, Fanucci Roma 2001
Nota 2: Antonio Caronia e Domenico Gallo,
Philip K. Dick la macchina della
paranoia. Enciclopedia dickiana, Agenzia X, Milano, 2006, p. 131.
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