mercoledì 18 gennaio 2017

Droga



Nella premessa a LABIRINTO DI MORTE (1968) Dick scrive: “nel romanzo le esperienze di Maggie Walsh dopo la morte sono basate su una mia esperienza con L.S.D. Fino ai minimi dettagli.” Antonio Caronia ci avverte però, ricordando quanto scritto da Lawrence Sutin,1 che ben poco della leggendaria cattiva fama di consumatore di droghe corrispondeva a verità: “vero amore di Phil furono le pillole, soprattutto anfetamine, che comincia a prendere fin da adolescente in relazione ai suoi attacchi di panico, vertigine e agorafobia.”2 Il tema della droga rimane comunque centrale nelle sue opere. Fondamentale spesso per le esperienze religiose: “Senza l’assunzione di una droga allucinogena, il sacramento non poteva avere luogo; ecco perché come il culto degli indiani americani cui somigliava, la chiesa di Peak dipendeva dalla disponibilità, per non parlare della legalità, della droga.” IN SENSO INVERSO (1965). Così come per quelli, come gli androidi, che essendo privi di capacità empatiche e desiderando anch’essi poter provare l’esperienza della fusione non potevano far altro che ricorrere a specifiche droghe per ottenerla. MA GLI ANDROIDI SOGNANO LE PECORE ELETTRICHE? (1966). In LE TRE STIMMATE DI PALMER ELDRITCH (1964) abbiamo il can-D che è la droga illegale distribuita ai coloni di Marte e fornisce loro una ragione di vita tanto da farla considerare quasi una vera e propria religione e il chew-Z, una sostanza stupefacente introdotta da un’altra galassia  che vuole imporsi sul mercato marziano a spese di quella più vecchia e meno efficace. La nuova sostanza, in effetti, non crea solo l’illusione della vita eterna, ma sembra proprio realizzarla nella realtà. In ILLUSIONE DI POTERE (1963) la frohedaprina o JJ-180 è una droga ‘temporale’ (che permette di viaggiare nel tempo) ma  che dà subito una dipendenza assoluta e crea danni cerebrali irreversibili; ricade nella classe degli stimolanti talamici ed è un’arma fondamentale per la guerra. In MR. LARS SOGNATORE D’ARMI (1964) droghe molto simili alla mescalina (l’Excalatium, la Conjorizina) permettono a Mr. Lars, costruttore di armi alla moda, di andare in trance e trovare ispirazione per i suoi modelli. Vero incubo, anche per chi non la prova ma ha la sfortuna di capitarle vicino, è la droga KR-3 di SCORRETE LACRIME, DISSE IL POLIZIOTTO (1970); così come UN OSCURO SCRUTARE (1973) è un autentico tripudio per gli orrori di un mondo dominato dalla sostanza M (sostanza morte). Ma non sempre le allucinazioni che vengono prodotte dalle droghe sono più orribili della realtà stessa, nel racconto LA FEDE DEI NOSTRI PADRI (1967) l’uso di un anti allucinogeno svela qualcosa che fa rimpiangere l’opprimente coatta allucinazione collettiva.

Nota 1: Lavrence Sutin, Divine invasioni, Fanucci Roma 2001

Nota 2: Antonio Caronia e Domenico Gallo, Philip K. Dick la macchina della paranoia. Enciclopedia dickiana, Agenzia X, Milano, 2006, p. 131.

Nessun commento:

Posta un commento