La divinazione, in
particolare nella consultazione del libro dell’ I Ching, è protagonista
indiscussa del romanzo L’UOMO DELL’ALTO
CASTELLO (LA SVASTICA SUL SOLE) (1961). Quel “libro creato dai saggi della Cina durante un periodo di cinquemila
anni, vagliato e perfezionato; quella cosmologia – e quella scienza – superba,
codificata prima ancora che l’Europa avesse imparato a fare le divisioni.” In
mancanza di questo testo specificatamente divinatorio ci si può arrangiare con
una classica Bibbia, come in SENSO
INVERSO (1965) “trovò una Bibbia di
Gideon, -Potrei leggere questa- disse lei, sedendosi di nuovo. –Formulerò una
domanda e poi l’aprirò a caso; si può usare la Bibbia in questo modo. Io lo
faccio sempre.”- Due sono gli
aspetti importanti da sottolineare qui: il primo è quello del caso ; l’apertura
a caso di un libro sacro, che sia l’I Ching, la Bibbia o il libro di
Specktowsky, come in LABIRINTO DI MORTE
(1968) è “un metodo caldamente
raccomandato”; e il secondo è la
negazione, il rifiuto a rispondere a domande che l’oracolo o la divinità, come
succede in VALIS (1978), ritiene
prive di significato. “Sei Valis? –
chiesi. Sophia disse: - Sono quello che sono -. Voltandomi verso Eric e Linda,
dissi: - Non risponde sempre -. Alcune domande sono prive di significato –
disse Linda.” Caso da parte dell’interrogante e capriccio da quello
dell’interrogato; il futuro evocato si dispiega ai nostri occhi in un intreccio
che ingarbuglia ancor più la già complicata trama del nostro vivere. Ma il
mondo di Dick dispone di altri mezzi per scrutare il futuro: una numerosa
schiera di precog che incarnando il potere della preveggenza rendono di fatto
obsoleti libri e oracoli.
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