blu,
le vedo intorno a me
blu,
le mille bolle blu
che
volano, mi chiamano, mi cercano
Amor
impazzisco
di gioia
se
vedo passeggiar
nel
vento, le mille bolle blu
un
bacio, ancora un bacio
si
avvicinano
eccole
eccole
sono
qui.
Dolce, dolce creaturina con aureola, disposta a
farti irretire dal mago incantatore. Nuovo stregone tecnocrate col corpo
ripreso in una posa simile a quella dell’altro mago, l’alieno Palmer Eldritch;
anche lui dispensatore di promesse di infinita felicità per tutti. E’ immagine
di un irriverente kitsch, questa di Silverini, che condensa le tre opere che
formano la cosiddetta trilogia di Valis. Certo si sa, seguendo Dick, il divino
è più facile trovarlo nella spazzatura che nei luoghi ad esso deputati. Ma
comunque, è un’immagine riuscita questa? Rende la complessità dell’opera più
difficile , forse la più espressamente filosofica, di questo autore? Forse
siamo di fronte alla rappresentazione di una tecnocrazia, nuova e sofisticata
forma di religione solo apparentemente secolarizzata. Quel che è certo, del
numinoso delle vecchie fedi monoteiste qui è rimasto ben poco. Bolle di sapone
mosse da una specie di ciarpame tecnologico a forma semiumana e una piccola
tenera figura che ancora vuole e cerca di farsi stupire, come l’umanità tutta,
ancora infantile, che non può fare a meno dei trucchi di un qualche mago
imbroglione.
Venerdì 25 settembre 2015: La conquista di Ganimede
Venerdì 25 settembre 2015: La conquista di Ganimede
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