L’allucinazione
è una frattura, un varco che fa intravedere la vera realtà o è un modo per
mascherarla, per occultarla più efficacemente?
NOI MARZIANI (1962) Jack Bohlen,
l'idraulico schizofrenico, protagonista del romanzo vede d’improvviso il suo
capo diventare trasparente e rivelare al suo interno gli organi “rimpiazzati da pezzi artificiali: rene,
cuore, polmoni… ogni cosa era fatta di plastica e di acciaio inossidabile, e il
tutto funzionava all’unisono, ma senza vita autentica.” L’allucinazione è come
“una specie di visione, un’apparizione
fugace della realtà assoluta”. Ma può
essere esattamente l’opposto. In LA FEDE
NEI NOSTRI PADRI (racconto 1967) proprio le allucinazioni sono garanzia di
occultamento della vera realtà e le sostanze antiallucinogene che Chien, il
protagonista del racconto, ha assunto, gli causano il crollo dell’allucinazione
collettiva in cambio di un ventaglio di realtà plurime: “Un’allucinazione – disse Chien – è misericordiosa. Vorrei averne una.
Rivorrei la mia.”
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